Per l'importanza degli argomenti si prega di non mancare.
venerdì 5 dicembre 2008
Direttivo di circolo
Per l'importanza degli argomenti si prega di non mancare.
domenica 2 novembre 2008
Comunicato stampa Ecoil
Tale impianto dovrebbe rigenerare oli esausti per 65.000 tonnellate l’anno.
Anche la Giunta Regionale di Basilicata (con deliberazione n.1383 del 3/9/08) ha prorogato il termine, già scaduto da oltre sei mesi, per la validità del Giudizio di Compatibilità Ambientale concernente lo stesso impianto, nonostante il processo produttivo sia stato modificato rispetto a quello iniziale.
È alquanto singolare come entrambi gli Enti (Provincia e Regione) abbiano permesso la prosecuzione dell’iter autorizzativo in assenza di un progetto definitivo.
I nostri Consiglieri Comunali Eustazio e Dubla, a tal proposito, hanno richiesto il progetto al Comune di Ferrandina, che ha dichiarato di non esserne in possesso.
In assenza del progetto definitivo, ci chiediamo su quali basi potrà esprimersi il Comune nella Conferenza dei Servizi in programma per il prossimo 12 novembre.
Riteniamo per tanto doveroso che i rappresentanti comunali invitati alla suddetta Conferenza, chiedano il rinvio della stessa in attesa del progetto definitivo, necessario per una corretta e approfondita valutazione sul reale impatto ambientale dell’impianto.
lunedì 6 ottobre 2008
La Gelmini distrugge la scuola pubblica: a Ferrandina il Sindaco che fa?
L’effetto di queste scelte sconsiderate è quello di ridurre la scuola dell'infanzia e la scuola elementare a servizi minimi (solo mattutini) mettendo in seria difficoltà le famiglie.
L’introduzione del maestro unico, con il conseguente taglio degli organici attuali, produce, oltre che problemi di carattere didattico, una riduzione impressionante di posti di lavoro, sia tra gli insegnanti che tra il personale non docente.
La ministra, come se non bastasse, ha rivolto i suoi attacchi in particolare contro gli insegnanti del Mezzogiorno, a suo giudizio incapaci di svolgere il loro ruolo e bisognosi essi stessi di formazione, paradossalmente dimenticando che la qualità delle scuole del nord è assicurata proprio dalle migliaia di docenti meridionali che vi insegnano.
Per queste ragioni Rifondazione Comunista sostiene le quotidiane mobilitazioni a difesa della scuola pubblica che si tengono su tutto il territorio nazionale e che vedono ovunque il protagonismo di insegnanti, genitori e amministratori locali contro questo scellerato disegno.
Anche a Ferrandina abbiamo avvertito il pericolo che scelte non oculate possano produrre un impoverimento dell’offerta formativa cittadina. Per questo motivo, già nel Consiglio Comunale del 2 settembre scorso abbiamo presentato un’interrogazione (a risposta orale da inserire nell’o.d.g. della seduta successiva e in ogni caso entro 30 giorni come previsto da apposito regolamento) che di seguito riportiamo integralmente:
SCUOLA MATERNA “S. CHIARA” E SCUOLA ELEMENTARE “G. MAZZINI”
In relazione alla ipotesi di soppressione del Plesso della Scuola per l’infanzia di Largo Palestro (S. Chiara) e del plesso della Scuola Elementare del Mazzini, i sottoscritti Consiglieri Comunali Giuseppe Dubla e Ferdinando Eustazio, chiedono:
- Quali sono le motivazioni che hanno indotto questa Amministrazione ad ipotizzare la soppressione dei Plessi;
- Se ci sono stati degli incontri tra l’Amministrazione, la Direzione Didattica di Ferrandina e le Organizzazioni Sindacali.
- Se è già stata presa qualche decisione in merito.
I sottoscritti Consiglieri intendono precisare che qualora si dovesse dar corso a tale ipotesi, si provocherebbero gravi disagi ai bambini, alle loro famiglie e al personale (docente e non), nonché una perdita secca di posti di lavoro, qui a Ferrandina, per gli insegnanti ed il personale ATA.
Esprimiamo inoltre preoccupazione poiché, con l’approvazione del nuovo Piano del Dimensionamento Scolastico, tali provvedimenti produrrebbero rischi concreti di soppressione della Direzione Didattica o della Presidenza della Scuola Media e rispettive Segreterie visto che, nel precedente Piano, Ferrandina ha potuto conservare entrambe le presidenze avendo beneficiato della deroga.
Riteniamo dunque urgente che l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco rispondano in tempi brevissimi e senza ulteriori ritardi alla nostra interrogazione, aprendo un dibattito in Consiglio Comunale e soprattutto utilizzando ogni strumento possibile a tutela dei diritti dell’infanzia e della qualità dei servizi, con il mantenimento del numero dei plessi in una distribuzione urbana funzionale alle esigenze della cittadinanza.
PS: Naturalmente l’urgenza di una risposta alle nostre interrogazioni riguarda anche quella sugli accessi a raso (COSAP) e quella sugli impianti sportivi.
sabato 27 settembre 2008
Ritiriamo la fiducia al Sindaco Ricchiuti
Contestiamo il modo con il quale il Sindaco ha chiuso la lunga e deprimente crisi amministrativa da lui stesso aggressivamente aperta quando a gennaio con la famosa lettera manifesto ha pubblicamente denigrato la giunta in carica, i consiglieri di maggioranza, la lista elettorale e i partiti della coalizione di centro-sinistra.
Un giudizio politico pesante come un macigno che non solo non ha mai ritirato ma che ha pienamente confermato, estendendolo questa volta ai cittadini di Ferrandina, poiché ha nominato assessore un estraneo a questa comunità, affidandogli addirittura le deleghe all’Edilizia, Urbanistica e Lavori Pubblici e contemporaneamente nominando un “miracoloso” staff di esperti certificando, di fatto, la sfiducia nella giunta appena nominata evidentemente bisognosa di protesi. Con queste ultime scelte il Sindaco ha chiuso ogni possibilità di dialogo stravolgendo profondamente nella sostanza il quadro politico uscito vittorioso dalle elezioni e ritrattando gli impegni programmatici assunti nei confronti della città e delle forze politiche che si fondavano sul rinnovamento dei metodi e sulla trasparenza delle scelte, sulla partecipazione e sulla condivisione che già nell’elaborazione del programma elettorale ha visto la coesione di tutte le forze politiche di maggioranza.
Alle continue sollecitazioni da parte del nostro partito di ritrovare l’intesa su un rilancio delle questioni programmatiche, il Sindaco ci ha accusato in modo sprezzante di “parlare politichese”, ribadendo che la priorità era indicare nomi e caselle da occupare.
A queste condizioni Rifondazione Comunista risponde che non solo non intende assolutamente partecipare alla spartizione delle poltrone ma che si è ormai deteriorato il rapporto di fiducia con il Sindaco Ricchiuti e che non ci sono più le condizioni politiche per sostenerlo.
Le questioni sulle quali avremmo voluto che la maggioranza si esprimesse nettamente riguardano tutti quegli insediamenti che arrecano ulteriori danni al nostro già martoriato territorio: dalla megadiscarica di rifiuti pericolosi, all’ambiguità della centrale a biomasse, all’impianto di generazione di oli esausti Ecoil. La contrarietà del nostro partito su questi progetti è nota, così come è chiaro che ci opporremo con forza allo stoccaggio di gas, alle trivellazioni petrolifere, agli inceneritori e agli impianti nucleari.
Continuiamo a chiedere ancora all’Amministrazione Comunale parole chiare ed il massimo rigore nelle scelte di carattere ambientale, tenendo nella massima considerazione la volontà espressa dai cittadini e dalle associazioni. Considerato invece l’esaurimento della discarica comunale e gli enormi costi dello smaltimento di rifiuti urbani, nessun ritardo ammetteremo per l’avvio immediato della raccolta differenziata porta a porta ed il contestuale avvio della bonifica del territorio inquinato, a cominciare dalla ex Materit. Rispetto alla Val Basento piuttosto, occorre aprire una vertenza dura e senza sconti con la Regione Basilicata ed il governo nazionale.
Siamo convinti che un’azione responsabile ed energica del Comune nei confronti della Regione e di tutti gli organismi preposti, possa rendere possibile l’istituzione a Ferrandina del Parco Regionale dei Calanchi e degli Ulivi, che è una virtuosa alternativa ai suddetti scempi ambientali ed è il volano di un nuovo sviluppo ecocompatibile basato sull’agricoltura di qualità, sul turismo culturale, sulla forestazione e sulla ricerca scientifica ed in grado di offrire a tanti nostri giovani la possibilità di contribuire al rifiorire della nostra economia, della nostra storia e delle nostre tradizioni.
Avremmo voluto parlare dell’urgenza di un impegno straordinario per contrastare tutte quelle forme di sofferenza sociale che investono le famiglie. A rendere ancora più insopportabili gli enormi problemi della mancanza di lavoro e quindi del reddito, c’è la solitudine delle famiglie e dei giovani dinanzi al dilagare del consumo di alcol e stupefacenti. Riteniamo che non si possa assistere inerti al furto di giovinezza che travolge i nostri ragazzi, per cui l’Amministrazione Comunale ha il dovere di farsi promotrice di programmi prima di tutto di prevenzione e poi di cura, attivandosi rapidamente nei confronti delle ASL/SERT e della Regione, in un’innovativa azione sinergica di progettazione che consenta di attingere agli ingenti fondi europei. Non serve che il Sindaco si occupi della repressione o del proibizionismo che possono essere addirittura controproducenti, ma occorre istituire servizi pubblici di accoglienza e di aiuto qualificato, generando altresì una cultura della responsabilità collettiva e dell’ascolto.
Una capacità di programmazione efficace apre nuove opportunità per occuparsi davvero degli anziani non autosufficienti, dei diversamente abili, del disagio mentale e delle forme di discriminazione e di emarginazione in generale.
Auspicando tutto questo e con non pochi dubbi abbiamo dato il nostro voto favorevole in fase di approvazione del bilancio di previsione; ha prevalso allora il timore fondato che un commissariamento del Comune avrebbe sottratto alla comunità la possibilità di contare sull’impegno degli amministratori per riprogrammare lo sviluppo di Ferrandina attraverso la politica. Abbiamo dato fiducia al Sindaco, quella stessa fiducia che non possiamo riconfermare perché il Sindaco non ha risposto con il dialogo né con una nuova progettualità.
Chiediamo che si proceda rapidamente alla eliminazione di tasse ingiuste (COSAP) e che per le rate successive a quelle già pagate (TARSU), si valuti la possibilità di una loro riduzione e soprattutto che ci si metta immediatamente al lavoro per predisporre per il 2009 un bilancio più giusto.
Riteniamo che questa amministrazione debba assolutamente recuperare la fiducia, seriamente compromessa, con i cittadini e nella struttura comunale e che il criterio della TRASPARENZA debba guidare la costruzione di ogni atto amministrativo, dalla pubblicità di interventi economici a favore dei più deboli, alle gare d’appalto, al conferimento di incarichi. A questo scopo suggeriamo che utili strumenti possono essere l’istituzione pubblica di un albo dei fornitori e dei professionisti, il rilancio dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, la nomina del Difensore Civico, l’applicazione del question time, la rimodulazione dello Statuto Comunale introducendo il Bilancio Partecipativo, l’istituzione dei Comitati di Quartiere. Tutte cose non nuove, ma presenti già nel programma elettorale che il Sindaco non ha nemmeno avviato.
Avremo voluto discutere di una diversa organizzazione della struttura di vertice del Comune, pensando anche all’attribuzione al Segretario Comunale delle funzioni di Direttore Generale; ciò renderebbe non necessaria la figura di tanti Capi Area e più fluida la gestione dei servizi, facendo sicuramente risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro che potrebbe utilmente essere utilizzate per sgravare i cittadini dall’aumento spropositato di tutte le imposte comunali. Se poi aggiungiamo un piccolo sacrificio del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri comunali, che potrebbero rinunciare alle indennità di carica, le disponibilità finanziare aumentano. Queste reali minori uscite si potrebbero magari utilizzare per differenziare gli aumenti delle tasse a favore dei disoccupati o di chi a redditi da fame ed al contempo si realizzerebbe una doverosa azione di giustizia sociale, perché così i sacrifici li farebbero davvero tutti, cittadini ed amministratori.
Queste erano alcune priorità che Rifondazione Comunista poneva come base fondante per continuare a mantenere un rapporto dialettico e costruttivo con la maggioranza di governo cittadino. Si tratta di questioni politiche che non richiedono investimenti finanziari ma convinzione nel volerlo fare, dinamismo ed impegno instancabili oltre che capacità di portare nuove risorse, e che invece non abbiamo potuto nemmeno discutere perché nel Sindaco non abbiamo trovato un interlocutore né disponibile né autorevole.
Sono state deluse troppe aspettative e l’entusiasmo di tanti cittadini consapevoli della necessità di un cambiamento radicale nella gestione del paese che da molti anni vive una situazione disastrosa a causa delle scellerate amministrazioni D’Amelio, responsabile del rischio di tracollo che incombe sulla nostra comunità.
Di tutto questo hanno discusso con sofferenza gli iscritti del Circolo PRC di Ferrandina assumendo la difficile decisione di interrompere il nostro rapporto politico con il Sindaco Ricchiuti.
sabato 20 settembre 2008
Attivo di circolo
PS: I compagni/e impossibilitati/e a partecipare alla riunione possono comunque contribuire alla discussione inviando il loro parere via email o lasciando un commento a questo post.
sabato 13 settembre 2008
Nuova Email!
sabato 6 settembre 2008
Attivo di circolo
giovedì 4 settembre 2008
Interrogazioni Consiglio Comunale 02/09/08
1) COSAP
I sottoscritti Consiglieri Comunali Dubla Giuseppe e Eustazio Ferdinando, in merito al pagamento della COSAP previsto dalla D.G.C. n.112 del 5-5-2008, approvato nel bilancio di previsione con D.C.C. del 9-6-2008 e poiché in questi giorni la società S.Giorgio S.P.A. ha inviato numerose cartelle di pagamento riguardanti anche gli accessi a raso, chiedono:
se gli accertamenti riguardanti gli accessi a raso sono stati richiesti dall’Amministrazione Comunale o se si tratta di un’autonoma iniziativa della S.Giorgio S.P.A.;
l’adozione immediata di un provvedimento teso ad eliminare totalmente il pagamento della COSAP relativo agli accessi a raso, lasciando invariato quello relativo ai passi carrabili richiesti dai cittadini e concessi dall’Amministrazione Comunale;
l’impegno a modificare il regolamento comunale sulla COSAP, già nel prossimo Consiglio Comunale.
2) SCUOLA MATERNA “S. CHIARA” E SCUOLA ELEMENTARE “MAZZINI”
In relazione alla ipotesi di soppressione del Plesso della Scuola per l’infanzia di Largo Palestro (S. Chiara) e del plesso della Scuola Elementare del Mazzini, i sottoscritti Consiglieri Comunali Dubla Giuseppe e Eustazio Ferdinando, chiedono:
quali sono le motivazioni che hanno indotto questa Amministrazione ad ipotizzare la soppressione dei Plessi;
se ci sono stati degli incontri tra l’Amministrazione, la Direzione Didattica di Ferrandina e le Organizzazioni Sindacali;
se è già stata presa qualche decisione in merito.
I sottoscritti Consiglieri intendono precisare che qualora si dovesse dar corso a tale ipotesi, si provocherebbero gravi disagi ai bambini, alle loro famiglie e al personale (docente e non), nonché una perdita secca di posti di lavoro, qui a Ferrandina, per gli insegnanti ed il personale ATA. Esprimiamo inoltre preoccupazione poiché, con l’approvazione del nuovo Piano del Dimensionamento Scolastico, tali provvedimenti produrrebbero rischi concreti di soppressione della Direzione Didattica o della Presidenza della Scuola Media e rispettive Segreterie visto che, nel precedente Piano, Ferrandina ha potuto conservare entrambe le presidenze avendo beneficiato della deroga.
3) IMPIANTI SPORTIVI
Considerato lo stato di degrado in cui versano gli impianti sportivi di Ferrandina e, di conseguenza, l’impossibilità della loro piena fruibilità, i sottoscritti Consiglieri comunali Dubla Giuseppe e Eustazio Ferdinando chiedono:
- quali sono i programmi che l’Amministrazione intende mettere in campo per rendere fruibili gli impianti sportivi,
- se ci sono stati incontri tra l’ Amministrazione ed Associazioni sportive e/o privati che, da quanto ci risulta, sono interessati alla gestione degli impianti sportivi;
- come intende procedere, questa amministrazione, nella lotta agli sprechi relativi ai consumi di energia elettrica, acqua e riscaldamento degli impianti sportivi.
martedì 19 agosto 2008
Di COSAParliamo?
Riteniamo che il “Regolamento comunale per l’istituzione e l’applicazione del Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche” vada aggiornato perché non recepisce la legislazione che differenzia gli “accessi a raso” dai “passi carrabili” (sentenza della Corte di Cassazione n. 8106 del 24 aprile 2004). I nostri consiglieri, pertanto, sosterranno nel prossimo Consiglio comunale questo aggiornamento, chiedendo che l’accesso a raso non venga assolutamente tassato.
In ogni caso nei prossimi giorni, d’intesa con le associazioni dei consumatori, informeremo i cittadini sulle procedure per eventuali ricorsi.
Di certo una maggiore trasparenza e collegialità nelle decisioni con tutti i partiti della coalizione avrebbe evitato l’adozione di questo provvedimento.
Ci preme infine invitare l’Amministrazione a rispettare gli impegni assunti circa la programmazione, la progettazione e la ricerca di finanziamenti regionali, nazionali ed europei per il rilancio dell’azione amministrativa (che si sarebbe bloccata con il commissariamento). Questo, inoltre, consentirebbe la riduzione delle imposte per il 2009.
PS: Rifondazione Comunista rivendica, rispetto all’Amministrazione Comunale, l’autonomia della sua azione politica e il diritto di critica, soprattutto se prediche e consigli giungono da chi è stato capace di mettere in crisi non solo il suo partito ma l’intera coalizione!
mercoledì 13 agosto 2008
No a questa Cul...tura!
Vorremmo che venisse marcata una discontinuità sostanziale rispetto agli anni passati nel modo di intendere ed organizzare gli eventi.
Riproporre invece, ancora una volta, a Ferrandina un concorso di "bellezza" significa aver scelto di lanciare un messaggio negativo.
Siamo fermamente convinti che per riaprire un ciclo positivo per il nostro paese sia indispensabile un altro approccio, che sappia valorizzare prima di tutto il contributo che le donne possono dare alla comunità.
Condanniamo quindi questa visione maschiocentrica che si cela dietro una manifestazione in cui il corpo femminile è solo un oggetto da mostrare e giudicare, tra una canzonetta alla moda ed un consiglio per gli acquisti, un sorriso finto ed un mazzo di fiori...
Noi chiediamo di essere liberi/e.
A cominciare dalle giurie che dando un voto e una classifica di corpi mortificano le più nobili aspettative di liberazione!
Nell'epoca delle veline-letterine-botoline-schedine, contrastare il pensiero unico del modello televisivo imperante, con i suoi vacui sogni di gloria e la sua fame di successo ad ogni costo,è certamente difficile. In questa società dell'apparire, però, un'istituzione pubblica ha il dovere di proporre altri percorsi, meno ovattati, meno scontati e più coraggiosi, e magari provare a rivestire anche quel ruolo educativo di cui le famiglie e i giovani hanno bisogno.
"Tette e culi" possono stimolare "fantasie" ma lasciano ben poco spazio alla vera fantasie, quella che nutre la creatività e, dunque, l'arte.
La cultura (compreso l'intrattenimento più facile) per noi è proprio esplosione di creatività, sperimentazione, contaminazione di stili e arti, originalità, ricerca di orizzonti inesplorati, valorizzazione della memoria.
Visto anche il giustificato malessere dei cittadini ferrandinesi per le vessazioni economiche a cui sono sottoposti, avremmo preferito senz'altro l'annullamento di tutti gli eventi estivi (con i conseguenti risparmi) piuttosto che assistere a questo spettacolo desolante.
lunedì 4 agosto 2008
Un altro sviluppo è possibile *
Non può essere questo il futuro auspicabile per la nostra comunità.
Nel ricordare al Sindaco ed a tutta l'Amministrazione che "il Comune è la fabbrica della qualità della vita dei cittadini"**, rilanciamo quindi con forza l'istituzione del PARCO DEGLI ULIVI E DEI CALANCHI.
Il progetto, sostenuto da numerose associazioni ambientaliste lucane (WWF, Legambiente, Movimento No Scorie Trisaia, O.L.A.), è già presente nell'agenda della Regione Basilicata sin dal 2004, nonchè nel programma elettorale della Lista UNITI per FERRANDINA***.
Il Parco Regionale impedirebbe di fatto che la nostra zona diventi un contenitore di rifiuti di ogni genere, siano essi legali o illegali. La sua istituzione, oltre a salvaguardare le peculiarità naturalistiche, storiche ed archeologiche dei Calanchi ne valorizzerebbe il potenziale enorme, in grado di promuovere uno sviluppo economico ecocompatibile basato sull'agricoltura di qualità, sulla ricerca scientifica, sul turismo culturale e sul risparmio energetico. Non solo: l'incremento occupazionale sarebbe di gran lunga maggiore e più duraturo rispetto, ad esempio, agli eventuali 30 posti di lavoro sbandierati a proposito della centrale a biomasse.
Chiediamo pertanto che, da subito, l'Amministrazione Comunale si pronunci in maniera chiara, inequivocabile e sostanziata da atti ufficiali, a favore dell'istituzione del Parco e di conseguenza assuma sull'argomento un ruolo propositivo ed efficace nelle sedi opportune.
La questione ambientale è uno dei temi fondamentali della politica di Rifondazione Comunista, nonchè un punto dirimente nei rapporti con l'attuale maggioranza su cui saremo IRREMOVIBILI.
Il nostro Circolo si impegna ad organizzare nei prossimi giorni un'importante iniziativa pubblica con la presenza di esperti e addetti ai lavori per informare, sensibilizzare e creare percorsi concreti, condivisi con la cittadinanza ferrandinese.
martedì 29 luglio 2008
Paolo Ferrero
Incontro di Circolo
Interverrà il compagno Ottavio Frammartino, segretario provinciale del Partito.
domenica 20 luglio 2008
Incontro pubblico
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
domenica 29 giugno 2008
Risultati Congresso di Circolo
Votanti: 23
Mozione n° 1: voti 3
Mozione n° 2: voti 19
Mozione n° 3: voti 0
Mozione n° 4: voti 1
Mozione n° 5: voti 0
Durante il congresso sono stati eletti il direttivo e il collegio di garanzia.
Direttivo di Circolo:
1) Agata Domenico
2) Coretti Lucia
3) Di Lucca Mirella (segretaria)
4) Eustazio Ferdinando
5) Lo Fiego Vincenzo
6) Luongo Francesco
7) Monteleone Pietro
8) Rivelli Rosa
Collegio di Garanzia:
1) Serafino Angelo (presidente)
2) Di Marla Leonardo
3) Veglia Domenico Mario
giovedì 29 maggio 2008
Verso il congresso
Di seguito le mozioni (e i primi firmatari) in vista del VII Congresso del Partito della Rifondazione Comunista che si terrà a Chianciano Terme dal 24 al 27 luglio:
1) Rifondazione comunista in movimento. Rilanciare il partito, costruire l'unità a sinistra. (Acerbo)
2) Manifesto per la Rifondazione. Il nostro partito e le sfide della sinistra. (Vendola)
3) Rifondare un partito comunista per rilanciare la sinistra, l'opposizione e il conflitto sociale. (Bettarello)
4) Una svolta operaia per una nuova Rifondazione Comunista. (Bellotti)
5) Disarmiamoci: liberi/e, pacifici/che per un congresso di discontinuità e radicalità. (De Cesaris)
Con i lavoratori della Val Basento
Per RIAPPROPIARCI del significato della festa del 2 Giugno,
per RESTITUIRE piena dignità alla parola “REPUBBLICA”, il Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici della Val Basento
le associazioni democratiche, le amministrazioni locali, i lavoratori e le lavoratrici, i precari, gli studenti, le casalinghe, i disoccupati, i pensionati, a partecipare alla MANIFESTAZIONE-PRESIDIO che si terrà nel piazzale ex SNAM di Pisticci Scalo, LUNEDI 2 GIUGNO DALLE ORE 17.
Per ribadire insieme la centralità del reddito, delle condizioni lavorative ed occupazionali, della sicurezza sul lavoro e della qualità di vita; per conquistare il diritto al lavoro ed al salario garantito riducendo drasticamente le spese militari.
In questa terra di transito, di mafie di ogni tipo; in questa terra di rapine delle risorse e dell’agricoltura ingannata, delle intelligenze e dei saperi sprecati, delle “prevedibili” morti bianche, si respira aria di eccessiva rassegnazione e servilismo.
Le centinaia di famiglie ferite ogni giorno dai provvedimenti di cassa integrazione, dalle richieste di mobilità per dismissioni produttive, da licenziamenti e provvedimenti disciplinari ingiustificabili; le decine di migliaia di lavoratori al nero e gli stagionali:
Per adesioni di singoli o associazioni all’iniziativa, comunicare a:
CORETTI GIOVANNI
cell : 340/0780044 -346/0721726
fax : 0835/462161
email: coretti.giovanni@libero.it
LAVECCHIA NUNZIA
cell: 329/3679266
email: nunzia.lavecchia@email.it
ALL’INIZIATIVA E’ GARANTITO IL MICROFONO APERTO A TUTTI/E E SI ESIBIRANNO GRUPPI MUSICALI LOCALI.
Coordinamento lavoratori/trici Val Basento
EX SMA-EX MATERIT
LAV: BASIND Pisticci Scalo
C.F.P. – SOFTEN – DROP 3
APELLE – AMARO LUCANO
NYLSTAR 1 – NYLSTAR 2
martedì 20 maggio 2008
Tesseramento 2008 - Aderisci al nostro circolo!
Occorre ripartire dalla partecipazione per costruire la Sinistra in Italia e a Ferrandina, ed è fondamentale il contributo di tutti... giovani, donne, operai, precari, disoccupati, studenti...
La nostra diversità non può essere cancellata.
venerdì 9 maggio 2008
domenica 27 aprile 2008
Intervista a Nichi Vendola
Al presidente della regione Puglia Nichi Vendola guardano in molti come al candidato alla segreteria di Rifondazione in grado di ristabilire l’unità del gruppo dirigente o almeno di restituire la maggioranza ai bertinottiani dopo che al primo Comitato politico nazionale post disastro elettorale Paolo Ferrero e Claudio Grassi hanno messo in minoranza il segretario Franco Giordano, che si è dimesso.
Facciamo anche a te la domanda che abbiamo fatto a Giordano e Ferrero: era proprio inevitabile mettere tra parentesi l’analisi di una sconfitta così grande e iniziare subito con uno scontro di potere?
Nell’ultimo Cpn sono stati usati toni e argomenti da redde rationem. Si è scantonato rispetto alla necessità di guardare in faccia alla sconfitta e lo si è fatto anche con una traccia di violenza nelle relazioni tra persone. C’è stata una furia iconoclasta nei confronti di un pezzo del gruppo dirigente, non ho apprezzato quel patetico chiamarsi fuori di un altro pezzo. Questa dinamica nevrotica, questo stile della lotta politica non può che portarci alla catastrofe. Il partito e tutto il popolo della sinistra si aspettano altri segnali. Non la rimozione della sconfitta. Ma nemmeno che la sconfitta sia usata come una clava per un regolamento di conti.
Oltre allo scontro però c’è stato un voto su un documento che dice: ripartiamo da Rifondazione. Un cambio di rotta per il partito e per il progetto di unità a sinistra?
Il Cpn ha solo prodotto una convergenza occasionale che non ha nessun respiro strategico. Tutti siamo critici nei confronti delle forme e del contenuto della Sinistra arcobaleno, per come si è presentata alle elezioni. Io l’ho detto subito dopo il voto: siamo stati solo una cartolina illustrata che metteva insieme quattro rappresentanti di quattro partiti, senza l’amalgama di un agire politico comune e senza nemmeno crederci molto.
Allora ha ragione Ferrero che dice: al massimo possiamo fare una federazione tra soggetti diversi?
No, abbiamo di fronte a noi un compito più grande: la ricostruzione del campo della sinistra. Come? Non possiamo fare una disputa metodologica infinita. Costituente, federazione, sono parole allusive. Dire che l’esito finale sarà necessariamente un nuovo partito è far prevalere la noia sulla gioia della creazione. Non è questa l’unica dinamica possibile. Io non so indicare adesso il plastico del nuovo soggetto unitario e plurale. So che ho passato trent’anni nel Pci a criticare la forma partito. E poi noi un partito ce l’abbiamo, Rifondazione. Ma la sua forza è sempre stata quella di mettersi in gioco sul terreno dell’innovazione politica e culturale.
E allora perché in campagna elettorale Bertinotti ha detto che bisognava andare oltre, superare e dunque sciogliere il Prc?
Come il voto ha impietosamente rivelato, Rifondazione e le altre forze politiche della sinistra stavano scivolando verso l’inconsistenza. Credo che Bertinotti volesse alludere al fatto che c’è bisogno di accelerare i processi di innovazione. Il problema della sinistra è molto più vasto del problema del Prc e il Prc non può essere come un cactus che fiorisce nel deserto. Siamo una minoranza ma non abbiamo nessuna possibilità di rinascere se siamo minoritari.
Intanto però l’Arcobaleno si è dileguato e ogni pezzo va per conto suo.
Francamente è più importante quello che si rimette in campo nella società che le relazioni con gli stati maggiori degli altri pezzi della sinistra. E’ più importante tornare a conoscere la società. E’ vero che non abbiamo più frequentato i territori, ma non è sufficiente dire torniamo nei territori perché la nozione di territorio è mutata. La crisi della sinistra è anche una difficoltà a reinventarsi come comunità. La forza della Lega è nel fatto che si propone come doppia comunità, comunità politica e comunità territoriale, come una specie di doppia panciera che aderisce elasticamente al basso ventre del nord che è fatto di pulsioni securitarie, di rivolta fiscale, ma anche di una voglia di trovare forme di identità dentro a una globalizzazione che spiazza tutti. In una condizione di atomizzazione lì c’è un agire politico che ricostruisce un collante. Naturalmente lì dentro c’è di tutto, è un supermarket ideologico. Ma dentro il territorio mobile delle comunità all’epoca della globalizzazione la Lega riesce a dare questa forma di identità. Noi no.
Quando si allude a una pratica di territorio inclusivo, viene fatto l’esempio pugliese. Ma il risultato elettorale dice che il problema ce l’hai anche tu.
Sì, ma la valenza ideologica del voto è stata assolutamente travolgente. Non c’era aggancio territoriale che potesse creare argine rispetto a questo maremoto. Io mi sono trovato a vivere esperienze stupefacenti, ho conosciuto la gratitudine per la risoluzione di problemi drammatici di vita di pezzi di comunità. E poi ho visto che nelle urne questa gratitudine non si è tradotta in un voto. Perché stavamo parlando di un’altra cosa, della crisi dell’Italia, rispetto a cui Berlusconi e le destre propongono un racconto credibile, cioè offrono un intero repertorio di capri espiatori per ogni paura generata dalla crisi. In questa società delle mille insicurezze loro sono in grado di regalarti un nemico, l’immagine di uno che è responsabile della tua insicurezza. Nel suo complesso il centrosinistra è stato assolutamente subalterno, contro la fabbrica delle paure non ha proposto una fabbrica delle convivialità o delle speranze. E noi abbiamo fatto discorsi che sono apparsi elucubrazioni ideologiche, anche con qualche grado di contraddittorietà. Riconosco a Paolo Ferrero un sicuro genio tattico, però credo francamente che avremmo potuto discutere differentemente sul decreto sicurezza, e lo dico io che ho subito coperto la scelta di Paolo di votare a favore del decreto in Consiglio dei ministri. Ma il problema non è Ferrero o Vendola. Voglio capire se siamo in grado di interloquire con una grande platea di soggetti variegati, frammentati e spaventati.
Sarà possibile riallacciare col Pd?
Noi e il Pd siamo a una divaricazione strategica che è sotto gli occhi di tutti. Però la politica non è andare dal notaio a registrare atti formali, è confrontarsi con i corpi vivi bombardati dalle cose che accadono nella società. Entriamo in una fase di grandissima turbolenza planetaria, credo quindi che nostro compito non sia quello di lanciare offensive del bon ton o del dialogo, ma quello di lavorare per aprire contraddizioni anche dentro al Pd. E’ un vantaggio se si aprono negli altri fronti varchi che consentano a noi di non lavorare in condizione di totale solitudine. Naturalmente è molto importante il nostro ruolo. Non dobbiamo presentarci con il profilo livido e rancoroso di chi, poiché è stato battuto, crede che il problema fondamentale sia semplificare al massimo e aumentare i decibel della sloganistica. Il problema non è urlare di più ma capire di più. Troppe cose non le conosciamo, le evochiamo facendo riferimento a una generica sociologia catastrofista, ma non conosciamo gli interstizi del precariato, conosciamo pochissimo del nuovo universo dei lavori. Dobbiamo fare un grande bagno di umiltà. Tornare alla base dovrebbe voler dire tornare alla realtà. Possiamo fare anche un partito democraticissimo tutto chiuso nel proprio bozzolo, ma la democrazia che dobbiamo promuovere è quella che ci trasforma in ricettori di ciò che è fuori.
A cosa porterà la spaccatura nel gruppo dirigente del Prc? Ed è accettabile la proposta del congresso a tesi e non per mozioni contrapposte avanzata da Ferrero e Grassi?
E’ necessario superare qualunque pratica di corto respiro del processo congressuale, atteggiamenti asfittici, maggioranze frutto della furbizia che nascono contro e non per determinare una strategia. Il congresso a tesi mi pare assolutamente interno a questa lunga catena di furbizie. Vorrei dire a tanti autorevoli pensatori del comunismo: come si fa a immaginare che da una parte c’è la cultura politica e dall’altra la linea politica? Posso decidere che sulla cultura politica sto con Ferrero e sulla linea con Grassi, ma lo potrei fare dentro a una dinamica politicistica. Non è di questo che il partito ha bisogno. Non abbiamo bisogno di guerre guerreggiate, di troppi livelli di verità per cui oggi diamo in pasto alla platea del Prc il boccone di un immaginario nemico fatto di pezzi di gruppo dirigente che stavano per sciogliere il partito. Quella che si è formata al Cpn è un union sacrée di tutti - anche di quelli che hanno duramente osteggiato il tema della nonviolenza - contro un nemico immaginario. Un congresso così non produce il rilancio di Rifondazione, produce un partito di acchiappafantasmi.
Meglio dunque un confronto in profondità, anche col rischio di lacerazioni?
Innanzitutto dobbiamo prenderci cura della comunità che è il Prc, senza consentire che in questo dolore collettivo qualcuno sia oggetto di lapidazione e qualcun altro si senta come un mujaheddin del popolo. Per questo è necessario andare al congresso quanto prima, a luglio. Perché quanto prima l’insieme dei gruppi dirigenti entra in un confronto aperto con la base del partito, quanto prima si bruciano nel fuoco della democrazia scorie, veleni, pigrizie, tanto più possiamo andare a fare questa doppia operazione: curare questa comunità ferita e aprire il cantiere o i cantieri della sinistra. Non sono due operazioni contraddittorie, sono complementari. Se siamo d’accordo su queste operazioni, piuttosto che litigare sui nomi delle operazioni possiamo trovare un accordo sulla cosa. Che è ripartire da noi, con grande cura di sé, ripartire facendo il contrario di un ripiegamento minoritario, intimistico.
Ti candidi alla segreteria del Prc?
Adesso questa discussione può essere tristemente divertente o ironicamente triste. Noi dobbiamo innanzitutto metterci d’accordo per salvare Rifondazione comunista, produrre processi politici che operano mutilazioni significa uccidere Rifondazione. E io credo che i gruppi dirigenti, a cominciare da me, debbano avere una responsabilità in più anche nell’uso delle parole e nell’indicazione dei percorsi. La ricerca dei colpevoli, anzi, dei traditori, è uno dei pezzi più lividi del repertorio staliniano che talvolta ci siamo portati dentro. Se dovessi pensare che sia possibile ripartire da lì direi che non c’è viaggio possibile, siamo già morti, semplicemente dobbiamo aspettare che qualcuno ce lo dica.
Ti senti chiamato in causa quando vengono criticati il plebiscitarismo, il meccanismo delle primarie, l’indicazione preventiva del segretario?
Vorrei ricordare che io ho espresso forti critiche al leaderismo. Ma non si può essere leaderisti quando il leader va bene e criticare il leaderismo all’indomani di una sconfitta.
mercoledì 16 aprile 2008
Rifondare
Dobbiamo fare autocritica per capire le cause che ci hanno portato a questi risultati disastrosi e per ripartire.
Non abbiamo intenzione di arrenderci proprio ora anche perchè il lavoro che ci attende è duro e impegnativo.
Occorrono chiarezza, unità e condivisione di obiettivi per rifondare la Sinistra.
Ci vogliono in un angolo ma reagiremo con determinazione. Non potranno mai cancellarci.
venerdì 11 aprile 2008
lunedì 7 aprile 2008
Diritti del lavoro e lotta alla precarietà
sabato 5 aprile 2008
Si istituisca subito il Parco Regionale degli ulivi e dei calanchi - No alla discarica di rifiuti pericolosi
Tra le innumerevoli ragioni per contrastare questo progetto ha evidenziato l'incompatibilità della discarica con la vocazione dell’area interessata che già nel programma elettorale di Uniti per Ferrandina, su nostra proposta, viene individuato come sito destinato all’agricoltura biologica e sede del PARCO REGIONALE DEGLI ULIVI E DEI CALANCHI.
Pertanto e considerato che dopo la valutazione d’impatto ambientale l’autorizzazione deve essere rilasciata dalla Regione Basilicata, sollecitiamo l’Amministrazione Comunale a rilanciare con forza nei confronti della Regione stessa l'istituzione del Parco e
La Sinistra
Ecologia, ambiente, territorio
venerdì 4 aprile 2008
Laicità e diritti civili
martedì 1 aprile 2008
Comizio
Interverranno Rosa Rivelli (capolista al Senato), l'on. Titti De Simone (capolista alla Camera), Paola Pellegrini (Direzione Nazionale PDCI) e Gianni Rondinone (Sinistra Democratica).
sabato 29 marzo 2008
Abbattiamo l'indifferenza!
Si può aderire anche on line inviando una mail a prcferrandina@libero.it o postando un commento. Si prega di specificare il nome, il luogo e la data di nascita.
Di seguito il testo dell'appello:
DUE NUOVI ALBERI PER OGNI PIANTA TAGLIATA
Che la scelta dell’Amministrazione comunale di autorizzare l’abbattimento di circa dieci piante a grosso fusto sia stata giusta o sbagliata conta poco. Adesso conta rimediare!
In che modo? Piantando nuovi alberi al posto di quelli rimossi.
Per questa ragione chiediamo al sindaco Raffaele Ricchiuti di sanare lo scempio, facendo piantare in quell’area due alberi per ogni pianta abbattuta.
Salari, pensioni e costo della vita
giovedì 27 marzo 2008
Giovane Sinistra o vecchia politica?
Basilicata No Oil
Noi cittadini impegnati nella politica, nella cultura e nelle arti, nei lavori e nell’impresa, negli studi e nella ricerca non possiamo restare indifferenti o in silenzio dinanzi al pericolo di un vero e proprio annichilimento del destino dei cittadini della Basilicata per l’improvvida decisione di vincolare oltre il 60% dell’intero territorio lucano agli interessi delle Compagnie petrolifere.
Non riusciamo neppure ad immaginare quali siano le motivazioni che spingono le classi dirigenti a cedere alle multinazionali la sovranità su un territorio tanto vasto, con il rischio di una condanna a un miserabile destino, in cui le elemosine delle royalties petrolifere e delle sovvenzioni in aeternum potranno servire unicamente a portare impercettibili miglioramenti ad un irreversibile degrado ambientale, sociale e civile.
Siamo persuasi che le risorse naturali di un paese appartengano ai cittadini e vadano usate nel nell’interesse di tutti e, soprattutto, delle generazioni future. La popolazione lucana, che vive zone nelle quali le risorse naturali come l’acqua (si pensi che recentemente la COCA COLA ha acquisito le “Fonti del Vulture”), come quelle fossili (il petrolio e il metano) abbondano, invece di trarre beneficio da tale ricchezza, vede aumentare giorno per giorno la usa precarietà. In una logica in cui l’idea dello sfruttamento pervade di sé tutto, con violazione dei diritti all’informazione, corruzione, impoverimento delle campagne, assenza di futuro.
Esprimiamo la nostra solidarietà partecipe al Comitato lucano NO OIL e per le Energie Rinnovabili – costituito dalle associazioni e dai movimenti ambientalisti lucani e delle forze politiche della Sinistra d’alternativa – che sta cercando di far conoscere questa grave situazione di pericolo, ma incontra il silenzio delle istituzioni locali e nazionali. Il Comitato evidenzia la contraddizione che, da un lato, vede la Comunità Europea spronare i Paesi membri ad incrementare l’uso di energie rinnovabili e, dall’altro, l’Italia che dimezza gli obiettivi nazionali, tornando al passato. La Lucania – terra di scarsa densità demografica, di cospicue risorse d’acqua e giacimenti fossili – subisce questa contraddizione e, conseguentemente, il conflitto tra fonti di energia, ambiente e cultura locale è destinato a inasprirsi. La Basilicata – con il suo stato di estrema precarietà anche dei propri giovani – ha una storia debole innanzitutto perché è innanzitutto debole e precaria la condizione delle sue classe dirigenti, oramai avvitata su se stessa in una profonda crisi organica. Affrontare la precarietà è un’urgenza a cui bisogna mettere mano da subito, per contribuire a riportare questa regione nella storia. E, possibilmente, in una storia di avanzamento civile.
Che prospettiva potrà avere questa regione, se viene mutilata e brutalizzata persino nelle sue albe, nei suoi tramonti e nei suoi paesaggi?
Come accettare un destino, che è soprattutto fatto di fughe dalla Basilicata, di esodi paragonabili solo a quelli degli anni sessanta?
Lo stesso Mezzogiorno potrà avere un destino se ci sarà un ‘popolo del mezzogiorno’ che lo costruisce assieme alla politica ed ai governi. Il ruolo dei gruppi dirigenti deve essere quello di regolare e programmare, non potendo accettarsi una azione che, in una continua razionalizzazione dell’esistente, finisce con l’essere un fattore dell’accumulazione capitalistica, nell’intreccio perverso che si è determinato di mercificazione della politica e di politicizzazione dell’economia.
Tutto ciò, ovviamente, anche nella consapevolezza che la sfrenata corsa all’oro nero alimenta indirettamente la spirale scellerata della guerra.
Ecco, noi crediamo che tutto questo debba essere ricordato alle classi dirigenti. Che tutto questo debba essere appropriazione del popolo di Basilicata, affinché esso si riscuota ed esca dai processi di passivizzazione che il modello neoliberista imperante si porta dietro; affinché si contribuisca al prevalere di un interesse generale in grado di interpretare la storia, gli interessi e il destino di questa regione.
Noi speriamo di poter sostare ancora sulle rive dello Jonio e ammirare i paesaggi ritratti in tanta cinematografia d’autore; poter godere ancora quelle nitide luci catturate da Ortega e da Guerricchio, da Rosi e Arrabal; poter continuare a cogliere ancora gli smarrimenti di Levi e di Pasolini, cogliendo in questa parte del sud ‘tutti i sud del mondo’; poter ritrovare ancora la proverbiale convivialità che ha reso i lucani famosi in tutto il mondo. Non riusciamo proprio ad immaginare quel mare punteggiato di piattaforme per l’estrazione del petrolio, quei paesaggi, tratteggiati da Francesco Rosi, degradati per le mene egoistiche e miopi dei prepotenti.
Il Comitato NO OIL si è meritevolmente assunto un grande compito che ci auguriamo incontri una risposta responsabile di tutta la regione. È questo il senso di un appello scritto per la salvezza della Basilicata, raccogliendo adesioni anche al di fuori di essa.
Per aderire all'appello inviare una mail a basilicatanooil@libero.it o consultare il sito internet http://basilicatanooil.blogspot.com
mercoledì 26 marzo 2008
A Melfi...
Sottoscriviamo e pubblichiamo il manifesto della Sinistra l'Arcobaleno melfese sulla vicenda:
sabato 22 marzo 2008
Moratoria per pozzi di petrolio e discariche
E’ la posizione de la Sinistra l’Arcobaleno ribadita da Titti De Simone, capolista alla Camera, che ha espresso il sostegno alle iniziative promosse in queste festività pasquali dall’Associazione OLA , da associazioni ambientaliste, comitati popolari e singoli cittadini.
"Le compagnie petrolifere – afferma De Simone – non possono considerare la Basilicata
venerdì 21 marzo 2008
No alla mega discarica!
- Il volantino del PRC del 5 febbraio 2006
- L'articolo di Margherita Agata sul Quotidiano della Basilicata del 31 gennaio 2006
Inoltre pubblichiamo di seguito il comunicato ricevuto dalla O.L.A.:
La O.L.A. (Organizzazione Lucana Ambientalista), coordinamento territoriale apartitico di associazioni, movimenti, comitati e cittadini, nell'apprendere che nella prima delle due sessioni plenarie della Commissione VIA si è dato parere favorevole alla realizzazione di una mega discarica di rifiuti pericolosi in territorio di Ferrandina (MT), evidenzia ancora una volta come la Basilicata sia ormai diventata "terra asservita all'interesse nazionale".
Questo accade anche in mancanza di un piano regionale di gestione rifiuti a cui la Regione Basilicata si sottrae attraverso deroghe e inadempienze, impedendo in questo modo l'autodeterminazione che le comunità chiedono a gran voce di perseguire contro i progetto calati dall'alto.
La O.L.A. oltre ad evidenziare che sul sito web del Ministero dell'Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, alla voce "progetti di osservazione da parte del pubblico" non vi sia alcun riferimento all'opera esaminata dalla Commissione VIA, denuncia la mancata applicazione della Direttiva Comunitaria 2003/35/CE in materia di partecipazione del pubblico nell'elaborazione di piani e programmi in materia ambientale, aprendo in questo modo ulteriori strade verso infrazioni comunitarie.
Nel prendere atto che questa ennesima vicenda conferma la superficialità colpevole della Regione Basilicata, così come dimostrano le dichiarazioni al Quotidiano di Basilicata da parte del Sindaco di Ferrandina che conferma ancora una volta di non essere stato interpellato in proposito, la O.L.A. chiede ai cittadini ed alle forze sindacali di far sentire la propria voce contro chi vuole scaricare in Val Basento altre migliaia di tonnellate di rifiuti industriali tossici e nocivi approfittando del ricatto occupazionale e della bonifica che tarda ad essere effettuata.
giovedì 20 marzo 2008
A volte ritornano...
L’ipotesi di insediamento di questa opera ha prodotto, infatti, l’immediata reazione dei cittadini che si sono spontaneamente costituiti in un comitato anti-discarica. A questo aggiungiamo la contrarietà espressa dall’Amministrazione Comunale di Ferrandina.
Chiediamo, dunque, al Sindaco di indire un referendum cittadino e invitiamo tutti i ferrandinesi ad acquistare 1 mq dell’area interessata.
Vogliamo ricordare, infine, che nel programma della Sinistra l'Arcobaleno si prevede una rivisitazione più severa della procedura di impatto ambientale e una seria politica di tutela e conservazione dei territori e dell’ambiente, che metta al centro la salute dei cittadini, in un nuovo modello di sviluppo eco-compatibile.
venerdì 14 marzo 2008
Segreteria in rosa per il PRC
Segreteria in rosa per il PRC. Nominata Mirella Di Lucca
FERRANDINA - Rifondazione comunista ha scelto il suo nuovo segretario.
Per la prima volta a ricoprire l'incarico sarà una donna. Si tratta di Mirella Di Lucca, 40 anni, madre di due figli, lavoratrice precaria da 12 anni.
L’elezione è avvenuta mercoledì sera, nel corso della riunione del Circolo presieduta dal segretario regionale del Prc Michele Saponaro. A cederle il testimone è Giuseppe Dubla, assessore dimissionario del Ricchiuti bis.
«Avverto la responsabilità e l’importanza del compito ha detto la neo segretaria- in questa fase di costruzione della Sinistra l’Arcobaleno. Sarò la segretaria di tutti - ha assicurato- è mio intento aprire il circolo alla partecipazione. In questo un ruolo fondamentale devono avere i giovani». Che a breve si daranno un loro segretario.
Oltre a dover fare i conti con la verifica amministrativa, Mirella Di Lucca è chiamata ad affrontare la campagna elettorale che vede Rosa Rivelli, esponente di spicco del circolo, capolista al Senato. La prima iniziativa pubblica oggi alle
Margherita Agata
m.agata@luedi.it
mercoledì 12 marzo 2008
Mirella Di Lucca Segretaria
Mirella Di Lucca, 40 anni, precaria, è la nuova segretaria del circolo PRC di Ferrandina.
A Mirella vanno gli auguri di tutto il Circolo con la speranza che riesca ad infondere ai compagni e alle compagne ferrandinesi l'entusiasmo e la grinta che la contraddistinguono.
martedì 11 marzo 2008
Un voto Rosa e Arcobaleno
Il circolo PRC/SE di Ferrandina accoglie con grande orgoglio la candidatura, per le prossime elezioni del 13 e 14 Aprile, a capolista al Senato nella lista de LA SINISTRA L’ARCOBALENO della nostra compagna Rosa Rivelli.
La fiducia che è stata riposta nei confronti di Rosa è il frutto di un impegno costante, intenso che affonda le proprie radici in anni di presenza sul territorio e di lotte al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici da sempre al centro delle politiche del nostro partito.
Noi candidiamo una donna a capolista per eleggerla e non per rispondere a falsi criteri di quote rosa!
La candidatura di Rosa è testimonianza dell'ottimo lavoro svolto al comune di Ferrandina in passato e negli ultimi anni come assessora alla provincia di Matera.
Rosa è la persona giusta per una politica di parte che porti la politica dalla giusta parte!
...e cioè una politica che mette al centro i diritti e la dignità di ogni singolo cittadino soprattutto dei più deboli troppo spesso fuori dall'agenda politica...
Un voto orgogliosamente di PARTE, finalmente di SINISTRA, decisamente UTILE!
Un voto Rosa e Arcobaleno!
Fai una scelta di parte
Cara compagna, caro compagno,
Cara amica, caro amico,
Abbiamo scelto di essere di parte.
Il percorso che abbiamo avviato con La Sinistra L’Arcobaleno risponde a un bisogno diffuso, in Italia e in Europa, in cui grandi disuguaglianze sociali si accompagnano a interrogativi di fondo sul futuro individuale e collettivo di tutti noi.
Oggi sono in gioco, non solo le conquiste sociali dei lavoratori, delle donne, del movimento pacifista ed ecologista, nati dalla vittoria sul nazifascismo, ma anche il diritto al lavoro e all’auto-organizzazione per la difesa dei propri diritti.
I bassi salari, la diffusione della precarietà, l’incertezza della vita, la crisi della coesione sociale si propongono come conseguenze della ristrutturazione capitalistica mondiale.
Alla precarietà, non solo come disagio sociale, ma come condizione culturale ed esistenziale, si sommano le paure e le insicurezze dettate dalle inquietudini legate all’ambiente e al clima.
Il rischio al quale si trovano di fronte il nostro paese e l’Europa, se non si inverte la tendenza in atto, è quello di sacrificare una intera generazione, costringendola a pagare tutti i costi di una crisi profonda, nelle sue fondamenta sociali e politiche.
Inoltre, la subordinazione del sistema politico agli interessi dei mercati finanziari e dei poteri economici capitalisti, la concentrazione dei poteri, la personalizzazione della politica rimettono in discussione l’organizzazione tradizionale della società civile.
Lo stesso percorso del PD e del tentativo in atto di imporre un sistema bi-partitico, perseguito con grande determinazione dai due soggetti interessati – PD e PDL – ci parlano esattamente di questo.
Della scelta di considerare la libera impresa come un vero e proprio paradigma, un modello da seguire, per l’intera organizzazione dell’economia e della società.
In questa direzione vanno letti la rimessa in discussione dell’articolo 18, i falsi discorsi sulla meritocrazia, il rilancio di vecchie soluzioni e delle grandi opere, sotto le vesti "dell’ambientalismo del fare", per affrontare problemi come i rifiuti o l’energia. La presunta neutralità di questo paradigma tende così a sostituirsi alla politica o ad asservirla ai propri fini. La politica rischia così di essere condannata all’inutilità.
Per queste ragioni, la Sinistra, l’Arcobaleno non vuole essere sono un cartello elettorale, ma ha l’ambizione progettuale di rispondere al bisogno di politica come rappresentanza sociale in quanto tale, e allo stesso tempo come spazio pubblico nel quale ritessere rapporti e relazioni umane, in un mondo che tende a relegarci sempre più alle solitudini e alle paure, di chi non riesce più ad immaginarsi proiettato nel futuro.
E’ per questo che c’è bisogno di tutti. Ed è importante che ognuno porti con sé la propria storia, la propria umanità, la propria condizione sociale e professionale, per contribuire a individuare nuove strategie, nuove pratiche, superando anche quelle diffidenze o resistenze, o anche legittime preoccupazioni di essere chiamati a mettere da parte i propri simboli, per riconoscersi in una nuova impresa collettiva.
Non chiediamo deleghe, ma partecipazione e protagonismo, a ognuna e ognuno partendo da sé, nei luoghi di lavoro, di studio, dalle proprie condizioni di vita.
La Sinistra e L’Arcobaleno sarà importante non solo per decidere quanti compagne e compagni siederanno in parlamento, ma per far vivere un progetto politico culturale in una società in cui: i migranti e le loro storie siano considerati un valore, le donne siano davvero libere di scegliere di avere o non avere un figlio, il lavoro operaio sia socialmente riconosciuto, lo Stato sia effettivamente laico e perciò non "detti legge", ma riconosca strumenti e opportunità a ognuno e ognuna per decidere i propri affetti, la sessualità, modalità di vita.
Ti chiediamo di darci una mano, di fare quello che è nelle tue possibilità per costruire la Sinistra del domani.
Fausto Bertinotti
lunedì 10 marzo 2008
Le liste della Sinistra Arcobaleno
1) Titti De Simone (dirigente nazionale PRC, fondatrice Arcilesbica)
2) Antonio Placido (Sindaco di Rionero, SD)
3) Gregorio Giannini (militante Greenpeace, VERDI)
4) Natale Vallone (avvocato, PDCI )
5) Giuseppe Di Sanzo (cons. com. di Montalbano, SD, ex segr. provincia MT della Sinistra Giovanile)
6) Michele Passannante (operaio FIAT, licenziato con l'accusa -falsa- di terrorismo)
1) Rosa Rivelli (la nostra Rosa Rivelli)
2) Raffaele Soave (assessore provincia PZ, ex operaio FIAT Mirafiori, PDCI)
3) Giulio Spadafora (cons. com. di Potenza, VERDI)
4) Rosario Chiacchio (operaio, responsabile sicurezza CGIL Basilicata)
5) Giacomo Nardiello (consigliere regionale, PDCI)
6) Emilia Simonetti (consigliera regionale, PRC)
7) Anna Maria Palermo ( senatrice PRC uscente)
La rinuncia alla candidatura di Anna Maria Palermo
Questi due anni di attività parlamentare sono stati per me intensi e difficili, sia sul piano personale che su quello più specificatamente politico. Il tentativo di contribuire a segnare una qualche discontinuità con i precedenti governi, sostenendo il Governo Prodi sulla base di un programma concordato, si è rivelata un’illusione: non si è riusciti, se non per piccoli frammenti e per di più scarsamente visibili, a realizzare i punti più avanzati di quel programma, a mettere in cantiere, da subito, provvedimenti che potessero segnare un miglioramento concreto delle condizioni materiali e nell’affermazione dei diritti di coloro che continuano ad essere i meno garantiti.
I poteri forti sono riusciti a stoppare o a rendere il meno efficace possibile qualunque azione che potesse sfiorarli, usando anche metodi non propriamente ortodossi, (ad esempio, la sostituzione di una parola, nottetempo, in importanti leggi, quali le finanziarie, che non potevano essere più modificate a meno di decadere). In nome della salvezza del Governo, sicuramente il migliore possibile visti i rapporti di forza, abbiamo dovuto approvare scelte che più di una volta hanno smentito noi stessi. Abbiamo sopportato il peso della rappresentanza istituzionale, avvertendo, di tanto in tanto, lo sgretolarsi della possibilità di rimanere in sintonia con i nostri elettori, di essere leggibili nelle nostre azioni, a volte sentendo di essere percepiti come la controparte, di doverci difendere, ribadendo che essere parlamentare non vuol dire automaticamente avere potere, non implica necessariamente un allineamento ad una condizione di privilegio, non significa sentirsi inevitabilmente parte della casta.
Sono stati due anni vissuti in una dimensione duale, in cui il livello personale e quello politico non si sono incrociati quasi mai, né nei luoghi, né nei tempi, dunque difficili da gestire per chi ha costruito la sua vita proprio sul tentativo di non separare mai quei due piani. E’ questa la ragione principale che mi ha spinto a non accettare la candidatura come capolista al Senato per la Sinistra, l’Arcobaleno. L’esperienza di questi due anni di lavoro parlamentare e la proposta di candidatura mi hanno posto di fronte alla difficoltà di conciliare serenamente l’impegno istituzionale romano con l’esigenza, per me imprescindibile, di mantenere quei rapporti di qualità con la mia comunità di riferimento (a partire dalla mia famiglia) necessari a dare senso alle mie azioni: sono convinta che per essere minimamente credibili, in primo luogo con noi stessi, sia necessario assumere comportamenti coerenti con le proprie aspirazioni, stabilire, con chi ci è immediatamente vicino, modalità di relazione che prefigurino la società che vorremmo costruire.
So che questa scelta può aver deluso molti e può aver creato qualche difficoltà a la Sinistra, l’Arcobaleno, ma sono certa che un progetto politico di spessore e di prospettiva non debba dipendere da un nome, piuttosto debba essere capace di esprimere la forza dei propri contenuti intercettando quelle donne e di quegli uomini che, dalle istituzioni o dalla base, vorranno riprendere la parola, che vorranno portare avanti, da protagonisti, il progetto di trasformazione del mondo. Come dice Fausto Bertinotti in una recente intervista al Manifesto: una volta sofferta la composizione delle liste, piuttosto che recriminare, affoghiamola moltiplicando i luoghi della partecipazione.
Ringrazio le compagne e i compagni di Rifondazione Comunista, dal gruppo dirigente a tutti i circoli della Basilicata, per la fiducia che hanno riposto in me nello scegliermi per due volte come loro rappresentante.
Nei momenti più difficili mi sono stati di conforto le compagne e i compagni del nostro gruppo parlamentare (e non solo): Josè, Haidi, Maria Celeste, Titti, Daniela,… Olimpia, con cui ho condiviso praticamente tutta la mia vita romana, e non solo: l’appartamento, la Commissione, il treno, il luogo di nascita, l’amore per la Basilicata ed il Cilento, le preoccupazioni per i figli (due, maschi e quasi della stessa età!), lo studio, le riflessioni, i dubbi, le angosce, ma soprattutto tante, tante risate. A tutti loro il mio grazie per esserci stati e per esserci.
Il ringraziamento più sentito va, infine, alle cittadine e ai cittadini lucani che mi hanno sostenuto, dimostrandomi stima e affetto anche nei momenti più difficili. Il mio impegno in politica non verrà meno poiché, come dice qualcuno: se vuoi cambiare il mondo puoi farlo dal posto di lavoro, dalla terra che coltivi, dalle chiese, dai comitati, dalle associazioni, dai partiti, …O ancora, come ci racconta Marcos: Visto dall’alto il mondo si rimpicciolisce e non ci entra altro che l’ingiustizia. Ma visto dal basso il mondo è così spazioso che c’è posto per l’allegria, la musica, il canto, il ballo, il lavoro degno, la giustizia, l’opinione e il pensare di tutti…
Sen. Anna Maria Palermo
domenica 9 marzo 2008
venerdì 29 febbraio 2008
Convegno Energia
UN'ATTENTA DISAMINA TRA OPPORTUNITA' E MISTIFICAZIONI
Sabato 1° marzo
Hotel degli Ulivi - Ferrandina (MT)
coordina:
GIANNI PALUMBO (Direttivo Nazionale Forum Ambientalista)
relazioni:
JUDITH AMIT (promotrice di Life Gate Energy e Impatto Zero)
GIANNI NAGGI (responsabile Energia del Forum Ambientalista)
MARIO AGOSTINELLI (Contratto Mondiale per l'Energia)
NICO PERRONE (saggista, docente universitario)
CIRO PESACANE (presidente nazionale Forum Ambientalista)
partecipano:
COMITATI "NO OIL" BASILICATA
ORGANIZZAZIONE LUCANA AMBIENTALISTA
interviene:
ROBERTO MUSACCHIO
(Vicepresidente Commissione Clima dell'Unione Europea)
programma:
ore 10.00 start relazioni
ore 13.30 pausa pranzo
ore 15.30 gruppi di lavoro
ore 17.00 assemblea plenaria e conclusioni
Il convegno è ad Impatto Zero, cioè sottoposto ad un metodo di calcolo, con il supporto scientifico dei Politecnici di Losanna (CH) e Torino e dell'Università di Padova, metodo che quantifica il costo ambientale totale (energia, rifiuti, consumo di prodotti per la realizzazione dell'evento) in termini di emissioni di anidride carbonica equivalente immessa in atmosfera. Tale costo sarà compensato attraverso un sistema che verrà descritto durante i lavori e di cui si farà carico l'organizzazione stessa del convegno.
venerdì 1 febbraio 2008
Comunicato stampa: Dimissioni Rosa Rivelli
A causa dell’estenuante trascinarsi della crisi alla Provincia, già alcuni mesi fa avevo consegnato nelle mani del mio partito la totale disponibilità alle dimissioni sia per favorire una discussione non condizionata con le forze di maggioranza e sia perché stavano maturando e consolidandosi condizioni di inagibilità politica e di instabilità della maggioranza che nel corso dell’ultimo anno ha modificato totalmente il suo assetto.
Il precipitare degli eventi si è avuto con la caduta del Governo Prodi per responsabilità gravi dell’Udeur che prima ha aperto la crisi e poi al Senato con il suo voto contrario ne ha determinato la caduta.
L’ambiguità dei vertici provinciali e regionali dell’ Udeur rispetto alla posizione nazionale del loro partito che, di fatto, si è già collocato con il centrodestra, pone chi come me ha fatto della coerenza, della trasparenza delle scelte, della critica severa alle pratiche trasformistiche, e soprattutto della lealtà con il mandato ricevuto dagli elettori, nel dovere di dichiarare cessata quest’esperienza con una compagine che non è più la stessa con la quale mi sono candidata.
Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini in questi anni di intenso lavoro, a cominciare dai dipendenti e dirigenti della Provincia di Matera, alle organizzazioni e associazioni culturali e di volontariato che generosamente si sono offerte di condividere un percorso comune di cambiamento sino alle singole persone che hanno affiancato il mio lavoro.
Ringrazio il mio partito, i cittadini di Ferrandina per la fiducia manifestata con il voto alle elezioni provinciali e coloro che in queste ore, sull’onda delle informazioni lette sulla stampa, mi manifestano la loro stima.
Un ringraziamento particolare a mio marito e mio figlio che con la loro pazienza hanno contribuito a rendere possibile questa importante esperienza.
Matera, 01 febbraio 2008