Nel corso della riunione tenutasi nella Sala Consiliare del Comune di Ferrandina tra l’Amministrazione Comunale e il Comitato antidiscarica di rifiuti pericolosi che la Basento Ambiente srl vorrebbe costruire in contrada Venita, la Sinistra l’Arcobaleno ha ribadito la sua contrarietà a questo ennesimo scempio ambientale.
Tra le innumerevoli ragioni per contrastare questo progetto ha evidenziato l'incompatibilità della discarica con la vocazione dell’area interessata che già nel programma elettorale di Uniti per Ferrandina, su nostra proposta, viene individuato come sito destinato all’agricoltura biologica e sede del PARCO REGIONALE DEGLI ULIVI E DEI CALANCHI.
Pertanto e considerato che dopo la valutazione d’impatto ambientale l’autorizzazione deve essere rilasciata dalla Regione Basilicata, sollecitiamo l’Amministrazione Comunale a rilanciare con forza nei confronti della Regione stessa l'istituzione del Parco e la Provincia di Matera ad approvare il Piano provinciale di smaltimento dei rifiuti pericolosi.
La Sinistra l’Arcobaleno infine riconferma la proposta di acquistare 1 mq per ogni cittadino di Ferrandina, così come già sperimentato in altre parti d’Italia (TAV) atteso che i terreni interessati non sono nella disponibilità di Basento Ambiente ma di proprietà dell’ALSIA.
1 commento:
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Anonimo ha detto...
Ho partecipato all'incontro di ieri sera.
Il mio fondato timore sulla vicenda è che se il Comitato e l'Amministrazione non prendono una decisione immediata sul da farsi,portare a lungo la discussione potrebbe giocare a nostro sfavore.
Questo problema risulterebbe secondo me facilmente più difficoltoso se si cade troppo nei meandri burocratici che,come ogni cosa in Italia,potrebbe dare spazio ai diretti interessati alla vicenda,di poter far leva anche dal punto di vista legale.
Non vi nascondo che ho anche il timore che a livello politico ci possa essere qualcuno che possa essere interessato alla realizzazione se si segue la logica che da molte parti in Italia politica ed affari ormai vanno sottobraccio.
Quindi ribadisco che urge fare pressione per la realizzazione del PARCO DEI CALANCHI e DEGLI ULIVI,nonchè partire con la sottoscrizione dell'acquisto di un metro quadro per ogni cittadini che fosse interessato fino a coprire l'intera area.
Concludo ponendo alla vostra attenzione una vicenda quasi analoga dal punto di vista del comportamento di una popolazione.
Alla fine degli anni novanta a Brindisi di Montagna l'intera popolazione contestò alla Regione Basilicata la decisione di dare in affido una parte del territorio con una vecchia masseria abbandonata annessa,alla Cooperativa L'Aquilone di Potenza che intendeva far sorgere in quel posto una comunità di recupero per tossicodipendenti.
Ciò che fu fatto,presentando un progetto per piano di sviluppo della zona,indusse la regione a rivedere la decisione e seguire il piano presentato dai cittadini di Brindisi di Montagna.
In quel posto è nato il Parco Storico della Grancia.
jaccaranda
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