sabato 27 settembre 2008

Ritiriamo la fiducia al Sindaco Ricchiuti

Con questo documento il Circolo di Rifondazione Comunista intende rendere nota la volontà emersa dall’assemblea degli iscritti circa il rapporto del nostro partito con il Sindaco e l’Amministrazione Comunale.
Contestiamo il modo con il quale il Sindaco ha chiuso la lunga e deprimente crisi amministrativa da lui stesso aggressivamente aperta quando a gennaio con la famosa lettera manifesto ha pubblicamente denigrato la giunta in carica, i consiglieri di maggioranza, la lista elettorale e i partiti della coalizione di centro-sinistra.
Un giudizio politico pesante come un macigno che non solo non ha mai ritirato ma che ha pienamente confermato, estendendolo questa volta ai cittadini di Ferrandina, poiché ha nominato assessore un estraneo a questa comunità, affidandogli addirittura le deleghe all’Edilizia, Urbanistica e Lavori Pubblici e contemporaneamente nominando un “miracoloso” staff di esperti certificando, di fatto, la sfiducia nella giunta appena nominata evidentemente bisognosa di protesi. Con queste ultime scelte il Sindaco ha chiuso ogni possibilità di dialogo stravolgendo profondamente nella sostanza il quadro politico uscito vittorioso dalle elezioni e ritrattando gli impegni programmatici assunti nei confronti della città e delle forze politiche che si fondavano sul rinnovamento dei metodi e sulla trasparenza delle scelte, sulla partecipazione e sulla condivisione che già nell’elaborazione del programma elettorale ha visto la coesione di tutte le forze politiche di maggioranza.
Alle continue sollecitazioni da parte del nostro partito di ritrovare l’intesa su un rilancio delle questioni programmatiche, il Sindaco ci ha accusato in modo sprezzante di “parlare politichese”, ribadendo che la priorità era indicare nomi e caselle da occupare.

A queste condizioni Rifondazione Comunista risponde che non solo non intende assolutamente partecipare alla spartizione delle poltrone ma che si è ormai deteriorato il rapporto di fiducia con il Sindaco Ricchiuti e che non ci sono più le condizioni politiche per sostenerlo.

Le questioni sulle quali avremmo voluto che la maggioranza si esprimesse nettamente riguardano tutti quegli insediamenti che arrecano ulteriori danni al nostro già martoriato territorio: dalla megadiscarica di rifiuti pericolosi, all’ambiguità della centrale a biomasse, all’impianto di generazione di oli esausti Ecoil. La contrarietà del nostro partito su questi progetti è nota, così come è chiaro che ci opporremo con forza allo stoccaggio di gas, alle trivellazioni petrolifere, agli inceneritori e agli impianti nucleari.
Continuiamo a chiedere ancora all’Amministrazione Comunale parole chiare ed il massimo rigore nelle scelte di carattere ambientale, tenendo nella massima considerazione la volontà espressa dai cittadini e dalle associazioni. Considerato invece l’esaurimento della discarica comunale e gli enormi costi dello smaltimento di rifiuti urbani, nessun ritardo ammetteremo per l’avvio immediato della raccolta differenziata porta a porta ed il contestuale avvio della bonifica del territorio inquinato, a cominciare dalla ex Materit. Rispetto alla Val Basento piuttosto, occorre aprire una vertenza dura e senza sconti con la Regione Basilicata ed il governo nazionale.
Siamo convinti che un’azione responsabile ed energica del Comune nei confronti della Regione e di tutti gli organismi preposti, possa rendere possibile l’istituzione a Ferrandina del Parco Regionale dei Calanchi e degli Ulivi, che è una virtuosa alternativa ai suddetti scempi ambientali ed è il volano di un nuovo sviluppo ecocompatibile basato sull’agricoltura di qualità, sul turismo culturale, sulla forestazione e sulla ricerca scientifica ed in grado di offrire a tanti nostri giovani la possibilità di contribuire al rifiorire della nostra economia, della nostra storia e delle nostre tradizioni.
Avremmo voluto parlare dell’urgenza di un impegno straordinario per contrastare tutte quelle forme di sofferenza sociale che investono le famiglie. A rendere ancora più insopportabili gli enormi problemi della mancanza di lavoro e quindi del reddito, c’è la solitudine delle famiglie e dei giovani dinanzi al dilagare del consumo di alcol e stupefacenti. Riteniamo che non si possa assistere inerti al furto di giovinezza che travolge i nostri ragazzi, per cui l’Amministrazione Comunale ha il dovere di farsi promotrice di programmi prima di tutto di prevenzione e poi di cura, attivandosi rapidamente nei confronti delle ASL/SERT e della Regione, in un’innovativa azione sinergica di progettazione che consenta di attingere agli ingenti fondi europei. Non serve che il Sindaco si occupi della repressione o del proibizionismo che possono essere addirittura controproducenti, ma occorre istituire servizi pubblici di accoglienza e di aiuto qualificato, generando altresì una cultura della responsabilità collettiva e dell’ascolto.
Una capacità di programmazione efficace apre nuove opportunità per occuparsi davvero degli anziani non autosufficienti, dei diversamente abili, del disagio mentale e delle forme di discriminazione e di emarginazione in generale.
Auspicando tutto questo e con non pochi dubbi abbiamo dato il nostro voto favorevole in fase di approvazione del bilancio di previsione; ha prevalso allora il timore fondato che un commissariamento del Comune avrebbe sottratto alla comunità la possibilità di contare sull’impegno degli amministratori per riprogrammare lo sviluppo di Ferrandina attraverso la politica. Abbiamo dato fiducia al Sindaco, quella stessa fiducia che non possiamo riconfermare perché il Sindaco non ha risposto con il dialogo né con una nuova progettualità.
Chiediamo che si proceda rapidamente alla eliminazione di tasse ingiuste (COSAP) e che per le rate successive a quelle già pagate (TARSU), si valuti la possibilità di una loro riduzione e soprattutto che ci si metta immediatamente al lavoro per predisporre per il 2009 un bilancio più giusto.
Riteniamo che questa amministrazione debba assolutamente recuperare la fiducia, seriamente compromessa, con i cittadini e nella struttura comunale e che il criterio della TRASPARENZA debba guidare la costruzione di ogni atto amministrativo, dalla pubblicità di interventi economici a favore dei più deboli, alle gare d’appalto, al conferimento di incarichi. A questo scopo suggeriamo che utili strumenti possono essere l’istituzione pubblica di un albo dei fornitori e dei professionisti, il rilancio dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico, la nomina del Difensore Civico, l’applicazione del question time, la rimodulazione dello Statuto Comunale introducendo il Bilancio Partecipativo, l’istituzione dei Comitati di Quartiere. Tutte cose non nuove, ma presenti già nel programma elettorale che il Sindaco non ha nemmeno avviato.
Avremo voluto discutere di una diversa organizzazione della struttura di vertice del Comune, pensando anche all’attribuzione al Segretario Comunale delle funzioni di Direttore Generale; ciò renderebbe non necessaria la figura di tanti Capi Area e più fluida la gestione dei servizi, facendo sicuramente risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro che potrebbe utilmente essere utilizzate per sgravare i cittadini dall’aumento spropositato di tutte le imposte comunali. Se poi aggiungiamo un piccolo sacrificio del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri comunali, che potrebbero rinunciare alle indennità di carica, le disponibilità finanziare aumentano. Queste reali minori uscite si potrebbero magari utilizzare per differenziare gli aumenti delle tasse a favore dei disoccupati o di chi a redditi da fame ed al contempo si realizzerebbe una doverosa azione di giustizia sociale, perché così i sacrifici li farebbero davvero tutti, cittadini ed amministratori.
Queste erano alcune priorità che Rifondazione Comunista poneva come base fondante per continuare a mantenere un rapporto dialettico e costruttivo con la maggioranza di governo cittadino. Si tratta di questioni politiche che non richiedono investimenti finanziari ma convinzione nel volerlo fare, dinamismo ed impegno instancabili oltre che capacità di portare nuove risorse, e che invece non abbiamo potuto nemmeno discutere perché nel Sindaco non abbiamo trovato un interlocutore né disponibile né autorevole.
Sono state deluse troppe aspettative e l’entusiasmo di tanti cittadini consapevoli della necessità di un cambiamento radicale nella gestione del paese che da molti anni vive una situazione disastrosa a causa delle scellerate amministrazioni D’Amelio, responsabile del rischio di tracollo che incombe sulla nostra comunità.

Di tutto questo hanno discusso con sofferenza gli iscritti del Circolo PRC di Ferrandina assumendo la difficile decisione di interrompere il nostro rapporto politico con il Sindaco Ricchiuti.

4 commenti:

Nikyta ha detto...

Una scelta difficile, sofferta, profondamente giusta.

Anonimo ha detto...

togliamo la fiducia al sindaco ricchiuti io voto cosi. giusto cosi vincenzo eustazio da madrid

Sententia ha detto...

...se solo penso a quei discorsi sul ritorno dei giovani che studiano in giro per il mondo ,sull'importanza del lavoro, sull'importanza di essere uniti come coalizione, sull'ambiente, fatti da quest'uomo quando si era appena insediato mi vengono i brividi... non perchè furono parole al vento, ma per come sia stato incoerente , antidemocratico e sovversivo nel suo agire!

Anonimo ha detto...

Una scelta difficile, sofferta, profondamente giusta.

togliamo la fiducia al sindaco ricchiuti io voto cosi. giusto cosi vincenzo eustazio da madrid

...se solo penso a quei discorsi sul ritorno dei giovani che studiano in giro per il mondo ,sull'importanza del lavoro, sull'importanza di essere uniti come coalizione, sull'ambiente, fatti da quest'uomo quando si era appena insediato mi vengono i brividi... non perchè furono parole al vento, ma per come sia stato incoerente , antidemocratico e sovversivo nel suo agire!

FATTE MANCARE IL NUMERO LEGALE E MANDATE IL SINDACO...............................................................