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''L'esperienza di Scanzano segna un momento di maturazione. Quello che è accaduto non è stata la lotta di un movimento, ma è il costituirsi di un popolo in lotta nel quale si evidenziano due elementi: la partecipazione trasversale e non violenta e la percezione del territorio come un bene comune e una risorsa indivisibile. Questa, scusate l'enfasi, è una rivoluzione culturale''. (Fausto Bertinotti)
"Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristóbal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zócalo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri né lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!" – Ora Basta! Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare. Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ciò che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi. Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos."
(Subcomandante Marcos)
2 commenti:
Chiedo ospitalità per un mio blog che in data 12/6/07 ho postato sul sito "ferrandina pensa e vota" sperando di far aprire un dibattito fra i giovani; sono un po' deluso per il quasi totale disinteresse che ho riscontrato. Spero che, almeno in una sede di partito serio, qual'è il P.R.C., possa suscitare un certo interesse per un proficuo e interessante dibattito. Vi ringrazio per la vostra ospitalità, un saluto e augurio a tutti voi. Grazie.
Gatone
Gatone per i giovani.
Signori, vogliamo parlare di un fenomeno durato quasi 50 anni che potrebbe essere definito D'AMELISMO?
Ecco: cos'è il D'Amelismo?
Può un periodo storico, durato mezzo secolo, essere governato da una sola persona senza cadere nel regime?
E'stato per Ferrandina Medio Evo o Rinascimento o nessuna delle due ma qualcosa di aberrante o di accattivante? Che impatto ha avuto sull'economia della città, sullo sviluppo, sulla mentalità, sulle coscienze, sulla formazione dei giovani e sui costumi ferrandinesi?
E' mai possibile che (fra i tantissimi blog che leggo) nessun giovane abbia fatto o tentato di fare una piccola analisi (dico ANALISI e non pettegolezzo o critica di bassa lega) di cosa sia stato o cosa abbia rappresentato il D'AMELISMO per Ferrandina?
Su, giovani, fate uno sforzo piccolo o un grande salto di qualità: valutate se il D'AMELISMO vada ancora coltivato, se vada tramandato, se vada soltanto corretto, se vada esorcizzato, oppure se sia definitivamente tramontato.
12 giugno 2007 18.17
Gatone, raccolgo il tuo invito a parlare di D'Amelio. L'ho già fatto tante volte sull'altro sito e non vedo perchè non farlo qui, nel nostro... addirittura già una volta ho parlato di D'Amelianesimo per intendere quello che probabilmente intendi tu con D'amelismo cioè una pratica di potere andata in scena a Ferrandina per decenni...
Innanzitutto penso che D'Amelio sia tramontato e che questa sconfitta elettorale abbia segnato la sua fine politica... non solo... dirò di più... e cioè che nell'epoca di internet un fenomeno politico del genere non potrà più ripetersi. E sai perchè? Perchè ho già avuto modo di dire che il Nostro è stato un personaggio sopravvalutato. Sopravvalutazione derivante dall'oggettivo basso livello culturale e scolastico della popolazione. I suoi studi superiori, la sua abilità retorica lo hanno di fatto posto su un piedistallo che, a quei tempi, ha esercitato un indubbio fascino.
Ma ora il popolo, i giovani hanno tutti gli strumenti giusti per capire, informarsi, confrontarsi, valutare, contraddire...
Cosa rappresenta D'Amelio per me? Rappresenta semplicemente l'incarnazione della Democrazia Cristiana e della sua politica:
moderazione, conservatorismo, grigiore da apparato, burocrazia, clientelismo, ipocrisia cattolica e borghese. E questo a prescindere dalle sue pur note vicissitudini giudiziarie... Il mio è un discorso strettamente politico.
Il tutto ha poi un'aggravante non di secondo piano e cioè il fatto che D'Amelio non abbia capito quando era il momento giusto di farsi da parte. Così, ha solo mostrato un attaccamento inutile ad una ruolo di potere che ha cercato di perpetuare per anni.
D'Amelio, secondo me, in definitiva ha soffocato le potenzialià ferrandinesi.
Spero di essere stato esauriente e non troppo contorto...
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