venerdì 11 aprile 2008
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''L'esperienza di Scanzano segna un momento di maturazione. Quello che è accaduto non è stata la lotta di un movimento, ma è il costituirsi di un popolo in lotta nel quale si evidenziano due elementi: la partecipazione trasversale e non violenta e la percezione del territorio come un bene comune e una risorsa indivisibile. Questa, scusate l'enfasi, è una rivoluzione culturale''. (Fausto Bertinotti)
"Marcos è gay a San Francisco, nero in Sudafrica, asiatico in Europa, chicano a San Isidro, anarchico in Spagna, palestinese in Israele, indigeno nelle strade di San Cristóbal, ragazzino di una gang a Neza, rocker a Cu, ebreo nella Germania nazista, ombudsman nella Sedena, femminista nei partiti politici, comunista nel dopo Guerra fredda, detenuto a Cintalapa, pacifista in Bosnia, mapuche nelle Ande, maestro nella Cnte, artista senza galleria o cartelle, casalinga un sabato sera in qualsiasi quartiere di qualsiasi città di qualsiasi Messico, guerrigliero nel Messico della fine del XX secolo, scioperante nella Ctm, reporter di note di riempimento nelle pagine interne, maschilista nel movimento femminista, donna sola nella metro alle 10 di sera, pensionato annoiato nello Zócalo, contadino senza terra, editore marginale, operaio disoccupato, medico senza impiego, studente anticonformista, dissidente nel neoliberismo, scrittore senza libri né lettori e, certamente, zapatista nel sud-est messicano. Marcos è tutte le minoranze rifiutate e oppresse, resistendo, esplodendo, dicendo "¡Ya basta!" – Ora Basta! Tutte le minoranze nel momento di parlare e maggioranze nel momento di tacere e sopportare. Tutti i rifiutati cercando una parola, la loro parola, ciò che restituisca la maggioranza agli eterni frammenti, noi. Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos."
(Subcomandante Marcos)
2 commenti:
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
Comitato Politico Nazionale – Direzione Regionale di Basilicata
Comunicato Stampa
La debacle elettorale de La Sinistra,L’Arcobaleno annunciata dagli exit pool e dalle prime proiezioni, confermata dal risultato finale, ci pone di fronte ad un vero e proprio baratro: per la prima volta sarebbe assente dal Parlamento – quello nato con la costruzione della Repubblica antifascista – un partito che, attraverso simboli e programmi, rappresenta le lavoratrici e i lavoratori. Per la prima volta di questa storia mancherebbero dai rami del Parlamento le comuniste e i comunisti.
Un fatto senza precedenti che vede dei responsabili sia nel gruppo dirigente nazionale, sia in quello regionale di Basilicata che, in questi mesi e in queste settimane, ha costantemente ingessato dibattiti e discussioni, per procedere a testa bassa in un progetto il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti.
Sulla strada di un’accelerazione tutta organizzativista che, dopo aver cancellato la falce e martello, non è riuscita a mantenere fede a quella moratoria – proposta dal segretario nazionale e da lui stesso violata – volta a rimandare a dopo le elezioni il dibattito congressuale sul presunto scioglimento del Prc. Se a ciò si aggiunge il modello verticistico e senza appelli con cui si è proceduti alla formazione delle liste elettorali, emerge con drammaticità il quadro che fa da cornice alla catastrofe che abbiamo di fronte.
Ora è arrivato il momento di convocare immediatamente gli organi dirigenti regionali e, sin da subito, si sente la necessità di un’assunzione di responsabilità da parte dei protagonisti di questo fallimento. Non possono esistere uomini buoni per tutte le stagioni!
Potenza, li 14.04.’08
Francesco CIRIGLIANO
(membro del Comitato Politico Nazionale del PRC-SE)
E' bene precisare che il comunicato stampa non è opera nè della Direzione Regionale di Basilicata nè, tantomeno, del Comitato Politico Nazionale come invece sembrerebbe dall'intenstazione del comunicato stesso
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