mercoledì 28 gennaio 2009

Don Raffaele

Il voto favorevole all'insediamento ECOIL espresso nell'ultimo Consiglio Comunale,sancisce la vocazione del "primo cittadino" ad esercitare il potere,in spregio alle più elementari regole del buon senso e della buona amministrazione e,soprattutto,coferma il TRADIMENTO al programma elettorale.
Infatti tra le "buone intenzioni",figurava anche la salvaguardia dell'ambiente e della salute dei cittadini nell'ottica di "un altro sviluppo possibile".
Si tratta di una scelta irresponsabile,che aggraverà la già critica situazionedel nostro territorio.
Allo stupido e strumentale preconcetto di quanti ci additano come il partito del NO,noi opponiamo semplicemente lo studio e l'approfondimento della documentazione relativa all'iter autorizzativo dell'impianto,che ci permette di pronunciare il voto contrario in Consiglio Comunale.
Riportiamo sinteticamente le criticità che abbiamo colto:
1-concessione del contributo regionale pari a 8,5 milioni di euro,nonostante ben due bocciature nell'arco di 8 anni;
2-di fronte ad un progetto non definitivo che presenta molte e gravi lacune,così come dichiarato dal Dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata Francesco RICCIARDI,e alle osservazioni del consulente nominato dalla stessa Regione Prof. Vincenzo TUFANO che sostanzialmente boccia il progetto così come è stato presentato,il funzionario regionale LAMBIASE,nella Conferenza dei Servizi del 12/11/2008,anticipa la "conclusione favorevole all'istruttoria";
3-assenza di accordi preliminari tra la ECOIL e il Consorzio Obbligatorio degli Olii Usati(COOU)che è l'unico consorzio in Italia autorizzato alla raccolta di olio da rigenerare e alla vendita delo stesso ai relativi siti industrialiche lo trattano;
4-nel 2007,il COOU ha venduto alle 5 realtà industriali che rigeberano olio,175 mila tonnellate delle 181 disponibili.Per tale ragione,riteniamo che la ECOIL tratterà olio proveniente dall'estero(Francia e Slovenia in primis).Ipotesi suffragata dalla presenza di un accordo tra ECOIL e Ferrovie dello Stato,che prevede l'approvigionamento proprio da quei due stati;
5-Il Comune di Ferrandina,pur dichiarando di non essere in possesso del progetto,esprime parere favorevole alle emissioni in atmosfera;
6-i fumi che questo impianto emetterà,in primis dal termodistruttore e poi dall'unità di idrogenazione,contengono sostanze cancerogene che non possono interamente essere trattenute dal camino.
A fronte di tutti questi rilievi,abbiamo registrato uno sconcertante silenzio dell'Assessore all'Ambiente Franco MONTEFINESE,uno sperticato assenso del Verde(!) Dino RECCHIA,la volontàdel PD a sacrificare le perplessità sul progetto neanche in nome del processo tecnologico....bensì per altro....e l'auspicio di Italia Dei Valoriche questo progetto possa "rappresentare la prima pietra per lo sviluppo di questo territorio".
E così dopo aver saccheggiato la maggioranza con manovre e manovrine,il "primo cittadino" ha intrapreso(o continuato?)il percorso che sacrifica il nostro territorio a vantaggio di pochi e a danno di tutti,rafforzando in noi la consapevolezzadella necessità di un'inversione di tendenza da parte degli amministratori della Pubblica Amministrazione nell'esercizio delle loro funzioni.

Gruppo Consiliare del Partito della RIFONDAZIONE COMUNISTA
Giuseppe DUBLA e Ferdinando EUSTAZIO

3 commenti:

Sententia ha detto...

NON bisogna permetterlo!!! comunque bisogna sensibilizzare la gente e far si che non venga fatto costruire niente...il potere dei corrotti non può prendere il sopravvento, la terra è nostra e non si tocca!

Anonimo ha detto...

ECCO!!!!!

BASTA CON IL NO.....

NO, NO, NO,

POI 1,10,100,1000,10000,100000 E POI TUTTI 600000 LUCANI LASCIERANNO LA LUCANIA PER ANDARE A LAVORA ALTROVE.

POI DIVENTA TERRA DI NESSUNO

Anonimo ha detto...

Il semble que vous soyez un expert dans ce domaine, vos remarques sont tres interessantes, merci.

- Daniel